Nell’agosto del 2015 sono stato per la prima volta sul Pilegrimsleden. Avevo percorso quattro tratti del cammino di sant’Olav da Oslo a Trondheim: da Olslo a Eidsvoll (84,89 km), da Lillehammer a Vinstra (97 km), da Otta a Hjerkinn (86,5 km), da Oppdal a Trondheim (153 km). Di quel pellegrinaggio ricordo la scoperta della Norvegia, della sua cultura e del suo ambiente; la fatica nel ricoprire grandi distanze su un terreno mai piano (la tappa da Skjetten a Gardermoen è stata lunga 38 km!); la solitudine.
Quest’anno, sette anni dopo, sono ritornato a camminare in Norvegia, percorrendo gli ultimi 250 km del Pilegrimsleden, da Dovre a Trondheim. Al termine di questa esperienza propongo qualche considerazione e qualche informazione che spero possa essere utile a chi in futuro deciderà di mettersi in cammino verso Trondheim.
1. Il cammino di sant’Olav non è il Cammino di Santiago
C’è chi si mette in cammino verso Trondheim pensando di trovare la stessa atmosfera del cammino di Santiago e utilizzare l’esperienza vissuta in Spagna come paragone per il pellegrinaggio in Norvegia. “Non c’è la stessa cultura dell’accoglienza dei pellegrini!”, “Ma a Santiago i sentieri sono meglio segnati e più curati”, “Sul Cammino di Santiago si fa così e cosà, non come qui!”… In realtà è bene ricordare che il Pilegrimsleden è sì un pellegrinaggio ma è completamente diverso da quello verso la tomba di san Giacomo Apostolo… e proprio in questa diversità sta tutta la sua ricchezza.
Sul cammino di Sant’Olav ad esempio non ci sono gli ostelli ma le fattorie. I piccoli villaggi che si attraversano hanno pochi servizi essenziali e non bar, lavanderie e ristoranti dovunque. La natura è casa, nel bene e nel male: quando offre l’acqua fresca e potabile dei fiumi o gustosi spuntini a base di frutti di bosco raccolti direttamente dalle piante ma anche quando la pioggia trasforma i sentieri in paludi o quando il freddo e il brutto tempo fanno invocare un riparo più adeguato.
La più grande diversità peró è quella della cultura e della storia Norvegese attraverso cui si cammina e che permea ogni cosa. Per noi, che abbiamo studiato a scuola la storia dell’Europa del Sud e che nulla conosciamo dei popoli del Nord, tante cose risultano incomprensibili o insignificanti. La sfida è quella di lasciarsi guidare con apertura e stupore dal Pilegrimsleden, che accompagna il pellegrino alla scoperta di un mondo nuovo e arricchente.
2. Le tante vie verso Nidaros
Fin da quando il re Olav II Haraldsson è stato dichiarato santo nel 1031, la cattedrale di Trondheim nella quale si narra siano sepolte le sue spoglie mortali, è diventata la meta di pellegrinaggio più importante di tutta la Scandinavia. I sentieri che portavano a Nidaros dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla Danimarca e dalla Finlandia hanno dato vita a una rete di cammini che sono stati riscoperti a partire dagli anni ‘90. Questi sono quelli oggi praticabili:
– Il Gudbrandsdalsleden è la strada maestra del Cammino di sant’Olav ed è quella che ho percorso nei miei due pellegrinaggi in Norvegia. Collega Oslo a Trondheim in più di 600 km e attraversa la Gudbrandsdsldalen, una tra le valli più significative per la storia del popolo norvegese dall’età della pietra alla seconda guerra mondiale. In questa valle trovano il contesto numerosi episodi della vita di sant’Olav. È possibile percorrere il Gudbrandalsleden prendendo la Rotta Est, seguendo la sponda orientale del lago Mjøsa e incontrando i resti dell’antica cattedrale di Hamar oppure prendendo la Rotta Ovest che tocca i laghi Tyrifjord, Steinsfjord e Randsfjord prima di raggiungere la sponda occidentale del lago Mjøsa. I due percorsi si uniscono a Lillehammer. Tra i luoghi più spettacolari attraversati dal Gudbrandalsleden ci sono sicuramente gli altipiani di Dovrefjell che regalano ai pellegrini un’immersione nella natura incontaminata. La guida inglese (A. Raju, The Pilgrim Road to Trondheim. Oslo to Nidaros Cathedral, Museumsforlaget, 2015) e quella italiana (R. Montella, Il Cammino di sant’Olav. Dove cadde un re e nacque una leggenda, Terre di Mezzo Editore, 2019) descrivono questo itinerario. Per le tracce GPX, le informazioni più aggiornate e le novità si può consultare il sito ufficiale del Pilegrimsleden www.stolavways.com (EN)
– Nel 1028 sant’Olav fu costretto a lasciare la Norvegia e a rifugiarsi nell’attuale Russia a causa della dura opposizione al suo regno. Il St. Olavasleden è il percorso che idealmente ripercorre i passi del ritorno dall’esilio e unisce in circa 580 km l’antico porto di Selånger, sul mar Baltico in Svezia, a Trondheim. La descrizione e tutte le informazioni utili su questa via sono reperibili sul sito www.stolavsleden.com (EN)
– Il re Olav, ritornando in Norvegia dopo i due anni di esilio, probabilmente passò dalle Isole Åland, tra la Finlandia e la Svezia, prima di approdare al porto di Selånger, dove inizia il St. Olavsleden. Con questa intuizione negli ultimi anni è nata la St. Olavs Waterway: un’affascinante e interessante possibilità di iniziare il pellegrinaggio verso Trondheim dalla cattedrale di Turku, sulla terraferma finlandese, passando a piedi e in barca da un’isola all’altra fino ad attraversare il mar Baltico. Sito internet: www.stolavwaterway.com (EN)
– Nel medioevo la chiesa di Gløshaugen si trovava ai confini della Norvegia centrale. Da lì non era possibile accedere ai territori del Nord, selvaggi e abitati dai Sami, se non passando dalla costa. Bisogna attendere il 1924 per vedere la prima strada collegare il nord e sud della Norvegia passando nell’entroterra. Questa zona di confine da sempre è molto legata a Trondheim e alla storia di sant’Olav. Proprio da qui inizia il Nordleden che in 164 km raggiunge Stiklestad, dove sant’Olav morì in battaglia, e in altri 137 km arriva a Trondheim. È un percorso poco segnato e non ha molte strutture ricettive. È necessaria la tenda, mappe e strumenti adeguati per orientarsi. Sito: www.stolavways.com (EN)
– I 190 km del Tunsbergleden possono essere percorso in tutti e due le direzioni: verso Nord, da Larvik a Oslo per raggiungere Trondheim, o verso sud, da Oslo a Larvik per unirsi alla rete dei cammini verso Santiago e verso Roma. Questa via è il naturale collegamento tra il Gudbrandsdalsleden e i Cammini di Santiago in Danimarca: il Hærvejen e The Danske Pilgrimsrute. Sito: www.stolavways.com (EN)
– Anche il Borgleden è pensato per collegare la rete dei Cammini di sant’Olav a quella dei Cammini di Santiago ma è ancora un progetto incompiuto, infatti copre la distanza da Oslo alle cascate di Elgåfossen che delimitano il confine tra la Norvegia e la Svezia per un totale di 176 km ben segnati. Manca completamente la parte svedese permetterebbe il collegamento con la Danimarca. Sito: www.stolavways.com (EN)
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