È un’escursione semplice e alla portata di tutti. All’inizio si ha una bella visuale sul Ghiacciaio dei Forni, sostituita poi da quella sul Ghiacciaio Cevedale. A destra scorre il Torrente Cedec. Mentre si cammina il fischio delle marmotte invita ad aguzzare la vista per cercarne la provenienza. Si riescono a fare diversi avvistamenti.
Mentre mi avvicinavo alla conclusione del cammino erano tanti i ricordi, le emozioni e pensieri che affioravano e che hanno reso indimenticabili gli ultimi chilometri. Alle 11.00 eravamo in Praza do Obradorio, seduti a contemplare soddisfatti la facciata della Cattedrale di Santiago de Compostela.
Il Rifugio Gerli-Porro si trova all’inizio dell’Alpe Ventina, un incantevole pianoro ai piedi del Monte Disgrazia. Al fresco, circondati dalle vette e dai ghiacciai si può passeggiare fino al Rifugio Ventina. Una sosta alla cappellina dedicata ai “caduti della montagna” ricorda il rispetto sempre dovuto alla montagna e l’attenzione da tenere sempre alta anche in una semplice escursione estiva.
Nonostante la brevità della tappa, solo 15 km, abbiamo fatto fatica. Eravamo stanchi per la camminata di ieri e le gambe ne risentivano ancora. Sigüerio sembrava non arrivare mai.
Finalmente alle 15.30 abbiamo raggiunto Bruma, orgogliosi di essere arrivati… e con un buon tempo! Ci aspettava però un’amara sorpresa: i posti nell’ostello erano terminati e anche gli altri alberghi in zona erano pieni. Mentre aspettavamo il taxi, che e ci avrebbe portati all’ostello di Paulo, 10 km più avanti, un pellegrino livornese ci ha aiutato, con parole semplici, a ritrovare anche in quella situazione, lo spirito de cammino.
Era prevista pioggia ma alle 7.20 siamo riusciti a partire asciutti da Neda. Avevamo ancora accanto a noi il mare. Sulle colline si vedeva che già pioveva. Il percorso ci accompagnava in mezzo a piccoli paesini rurali tra campi e fattorie, alternati a tratti nel bosco. I cippi che segnavano il diminuire dei chilometri indicavano che la strada era giusta.
In poco tempo, seguendo la Ria de Ferrol, abbiamo raggiunto Naròn e alle 11.00 siamo arrivati a Neda, dove c’è l’ostello per i pellegrini. Totale: 15,5 km. Una tappa breve e facile per incominciare.
Fin da subito Ferrol ci è parsa una città affaticata: impressione confermata dall’italiano che abbiamo incontrato al ristorante. Una grande crisi del settore navale, che ha provocato perdita di lavoro, di risorse e di popolazione, continua pesare da decenni soprattutto nella zona portuale.
Ore 23.00. Non so più dove mi trovo: ieri a quest’ora stavo raggiungendo Trondheim, stamattina mi sono svegliato a Oslo e ora sono in un albergo a Copenhagen! Il viaggio di ritorno a casa si sta per concludere. Domani mattina alle 8.30 atterrerò a Malpensa. Vi racconto la mia giornata a Oslo.
Verso le 15.00 abbiamo attraversato il Circolo Polare Artico e alle 23.10 siamo giunti alla stazione di Trondheim, appena in tempo per salire sul treno notturno per Oslo.
