15 giugno 2024
Questa mattina alle 11.15 ho preso il bus per Leknes per scendere a Sundklakk, prima del ponte che mi avrebbe portato sull�isola di Vestv�g�ya. Alle 12.30 mi stavo incamminando per raggiungere l�imbocco del sentiero. �
Dopo i primi giorni faticosi sentivo che le gambe, pur affaticate, rispondevano bene e la schiena reggeva pi� facilmente il peso dello zaino. �Alle 13.40, dopo 7 km di strada asfaltata, al Caff� Rebecca, mi sono addentrato per le montagne di questa nuova isola. Il cielo era sereno, il vento infastidiva i miei passi e la salita non era ripida.�
� stata una semplice passeggiata fino al momento dell�ultimo strappo per la vetta del monte Dalstuva (540m): pi� di 200 metri di dislivello ripidissimi. Il sentiero correva sulla cresta e, nelle pause, ammiravo la vertiginosa vista da una parte e dall�altra. Dalla cima, indicata con una costruzione di pietre, si dominava tutto l�orizzonte. Il Dalstuva faceva da spartiacque: a sinistra il sole splendente permetteva di guardare lontano verso il mare; a destra le nubi facevano emergere solo le punte dei monti pi� alti.�
Dopo essermi riposato ho iniziato la discesa dall�altro versante, entrando cos� nelle nuvole. Mi sono abbassato di 300 metri e ho piantato la mia tenda accanto a un incrocio di sentieri. Da qui inizia una nuova salita, che far� domani mattina. �
Fa freddo e tira vento. Non si vede nulla intorno. La grande consolazione di questa notte � il tappeto di muschio su cui ho la tenda: un materasso morbido che mi far� dormire bene.�