22 giugno 2025


Dopo aver fatto colazione in casa, alle 7.10 ho lasciato il mio alloggio per immergermi ancora nei campi del Tavoliere delle Puglie. Sono uscito da Ordona, ho imboccato la strada statale che passa vicino agli scavi di Herdonia e ho svoltato a sinistra sullo sterrato, che ho percorso praticamente fino a Stornarella.

Gli ampi terreni coltivati e le grandi pale eoliche oggi non mi hanno particolarmente emozionato: da tre giorni il paesaggio è lo stesso. Avverto la fatica del caldo e dello sguardo che si perde lontano senza riuscire a fissarsi su qualcosa di diverso. Questo mi ha dato la possibilità di pensare tanto.

Mentre mi avvicinavo a Stornarella qualcuno, in auto, si è fermato a chiedere da dove venissi. È sempre imbarazzante per un pellegrino rispondere a questa domanda. Devo rispondere dove abito? Vengo da Milano. Quale è stato il punto da cui ho iniziato a camminare lungo la Via Francigena? Vengo da Scauri, nel Lazio. Da dove sono partito questa mattina? Da Ordona. Forse per un pellegrino non conta da dove viene ma verso dove sta camminando.

A Stornarella (14,5 km) mi sono fermato in un bar per una sosta. Poi una ciclabile tutta dritta, sotto il sole, mi ha accompagnato in 4 km a Stornara. Sembra che il paesaggio inizi a cambiare: ho incontrato filari di viti e coltivazioni di altro tipo. Avvicinandomi a Stornara, poi, sentivo un forte profumo di pini. 

Stornara è uno dei Cinque Reali Siti di epoca borbonica insieme a Stornarella, Ordona, Orta Nova e Carapelle. È più grande dei comuni che ho visitato nei giorni scorsi ma molto simile nell’aspetto. È costellata di murales (ce ne sono più di 140), eredità dello “Stramurales” il festival internazionale di street art ospitato tutti gli anni.